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Al Museo Stibbert il fascino dell’esotismo negli interni europei tra Ottocento e Novecento

Nel contesto della mostra intitolata Così lontani, così vicini. Il fascino dell’esotismo negli interni europei tra Ottocento e Novecento (Museo Stibbert, 5 ottobre 2023 – 4 maggio 2024) curata da Sabine du Crest e Enrico Colle, la giornata di studi Spazi frontiera si presenta come un’ulteriore indagine sulle manifestazioni artistiche dell’Oriente presenti negli interni europei tra la fine Ottocento e il primo Novecento: la giornata infatti inizierà con un contributo di Sabine du Crest che farà alcune riflessioni su questo nuovo concetto di “spazi di frontiera”.

La mostra, organizzata in collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia, è stata ideata da Sabine du Crest. L’esposizione si propone di illustrare, attraverso un cospicuo gruppo di fotografie e una selezione di oggetti d’arte orientale collezionati da Frederick Stibbert, il fascino per l’esotismo negli interni europei dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Eseguite da grandi fotografi, come Daniel Harlingue, o Dornac, alcune immagini ci restituiscono inediti scorci degli interni abitati da artisti, scrittori, diplomatici e dandy, altre, provenienti dall’Archivio Alinari, ne declinano la versione italiana con una focalizzazione sul caso fiorentino perché nella storia europea del rapporto con l’alterità, Firenze gioca un ruolo particolare.

La mostra vuole infatti essere un racconto sulla diversità di atteggiamenti e sguardi da parte della società europea per tutto ciò che proveniva da lontano: vivere attorniato da oggetti esotici doveva infatti assumere un diverso significato per un console di Francia in Cina alla fine del secolo scorso o per un mercante d’arte parigino amico dei cubisti, o per Peggy Guggenheim che nel suo palazzo veneziano collocò opere d’arte contemporanea accanto a oggetti africani. Allo stesso modo Frederick Stibbert, seguito da alcuni suoi contemporanei, amava circondarsi di opere provenienti da ogni parte del mondo in uno scenografico allestimento della sua abitazione che influenzò anche il gusto e gli stili di vita, facendo della sua villa fiorentina uno di questi “spazi di frontiera” più affascinanti.

“Così lontani, così vicini”, allestita negli spazi espositivi del Museo Stibbert, affronta da vari punti di vista il tema dell’alterità: dalla coabitazione armonica tra i mondi lontani e l’Europa negli interni europei tra Otto e Novecento, che evidenziano i legami segreti che spesso si instaurano tra i collezionisti e gli oggetti raccolti nelle loro stanze, fino ad arrivare ai casi in cui tra gli artisti e le opere provenienti da altrove si genera una sfida, che giunge fino ad una vera e propria ossessione. Gli oggetti esotici densamente raffigurati negli interni tra Otto e Novecento, mostrano una volontà di ricerca di armonica convivenza fra culture diverse, alla base di una perduta civiltà integrata con il vivere quotidiano. Nella mostra, composta da sette sezioni, sono esposti molti degli oggetti esotici raccolti con passione da Stibbert, scelti dal direttore del museo Enrico Colle tra le opere conservate nella collezione con l’intento di evocare le atmosfere presenti nelle fotografie degli ambienti fiorentini della seconda metà dell’Ottocento, e tra questi lo stesso “Salone delle feste” della casa-museo, progettato dal padrone di casa come un vero e proprio spazio di frontiera tra Asia ed Europa.

Le immagini degli ambienti fiorentini sono state selezionate all’interno dell’enorme patrimonio fotografico conservato negli Archivi Alinari gestiti dalla Fondazione Alinari per la Fotografia, diretta da Claudia Baroncini, che insieme a Giulia Donini e Giorgia Simioni, hanno curato la ricerca iconografica e il progetto grafico della mostra.

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