Nel cuore del Congo è una nuova grande mostra che presenta una panoramica artistica e culturale della Repubblica democratica del Congo. Un paese centrale geograficamente e centrale anche per l’importanza politica che riveste nelle relazioni e nella gestione degli equilibri con i paesi vicini, nei commerci e nella gestione degli interessi extra africani che riguardano il suo vastissimo e ricchissimo territorio. Grande quanto l’Europa occidentale, certamente complesso da amministrare e controllare, l’Rd Congo dal 1960 è indipendente dal Belgio. In questi sessant’anni si sono alternati governi che nell’instabilità hanno trovato la caratteristica più costante. Anche oggi tre regioni del nordest vivono una stagione di grave instabilità fomentata dai confinanti Rwanda e Uganda.
In questo territorio vastissimo, anche diversissimo per gli ambienti naturali che lo compongono, vivono più di 250 gruppi etnici che esprimono una ricchezza culturale impressionante. È un paese centrale anche nelle questioni riguardanti lo sfruttamento delle risorse naturali (basti pensare alle ricchissime zone minerarie del Kivu, del Katanga, dell’Ituri dove troviamo coltan, cobalto, oro, diamanti, rame, uranio e legname pregiato); nelle tematiche relative alla salvaguardia ambientale e ai cambiamenti climatici (si trova qui la seconda area forestale più estesa al mondo dopo l’Amazzonia); nelle questioni migratorie sia per i tanti congolesi costretti a lasciare il paese sia per la presenza di profughi dai paesi confinanti.
Pensiamo sia doveroso presentare questo paese nella sua complessità, per stimolare nel visitatore la conoscenza, la voglia di informazione. Certamente i 35 pezzi presenti in questa mostra hanno molto da raccontare. La mostra appartiene al Museo africano dei Missionari Comboniani di Madrid, ma gli oggetti sono stati raccolti e collezionati dall’ambasciatore Josè Antonio Bordallo Huidobro negli anni di servizio diplomatico in questo paese. Dall’amore per questo territorio e per la sua gente è stata costituita questa collezione, che riunisce una campionatura di pezzi provenienti da 27 villaggi della Rd Congo, presentando una panoramica artistica che riguarda 12 gruppi culturali. L’esposizione si compone di opere d’arte tradizionali, con maschere e una ricca selezione di statuaria.
Fondamentale nell’esposizione artistica, sarà potersi dedicare alla scoperta dei contesti e dei significati che uniscono la cultura materiale al tessuto religioso di cui gli oggetti sono mezzi. La ricerca del mondo spirituale, le religioni, la comunicazione e la preghiera degli spiriti, la magia e la potenza di certe evocazioni, il contatto con la natura e con il mondo degli antenati, sono alcuni temi che vi invitiamo a conoscere, scoprire e apprezzare.
In concomitanza della mostra i Missionari Comboniani di Firenze promuovono ELIMU: AFRICAN SUMMER SCHOOL, un corso residenziale, che ha come obiettivo di formare giovani studenti e interessati al continente africano. La visione è quella di contribuire a smarcare l’Africa dalla comune percezione di essere un “continente da salvare” in due modi: da un lato, sostenendo l’idea di vedere l’Africa come un’area estremamente ricca e potenzialmente interessante sotto il profilo culturale, sociale, economico e commerciale; dall’altro, cominciando a stimolare buone pratiche attraverso un insieme di politiche di sviluppo concrete e autoimprenditoriali. Si ringrazia sentitamente il Presidente della Regione Toscana, Signor Giani Eugenio e la sua giunta, per sostenere e promuovere tali iniziative culturali che favoriscono il dialogo tra popoli e una cultura di pace.