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Il CAMeC di La Spezia svela sua nuova Accessibility Room

Martedì 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, il CAMeC – Centro d’Arte Moderna e Contemporanea della Spezia, riaperto il 5 ottobre 2024 con una veste rinnovata, aderisce all’iniziativa e al tema che del 2024: Amplificare la leadership delle persone con disabilità per un futuro inclusivo e sostenibile.

È l’occasione per visitare la nuova Accessibility Room, frutto di un importante progetto autonomo, che ha l’obiettivo di ampliare la comunicazione del proprio patrimonio, offrendo a tutti la possibilità di incontrarlo e comprenderlo in autonomia. L’intervento, in generale, ha visto la realizzazione di un nuovo allestimento e la dotazione di strumenti aggiuntivi dedicati alla completa accessibilità e fruizione dei contenuti del museo: un portale web (cui si accede anche dal nuovo sito del Museo www.camec.sp.it) e una nuova funzionale APP specificatamente fruibili da parte delle diverse abilità, una postazione multimediale introduttiva, posta all’ingresso, la apposizione di segnali tattili plantari in prossimità delle scale e dei servizi e, appunto, la realizzazione della nuova Accessibility Room, con il progetto “Vedere ad occhi chiusi: percorso tattile per tutti”, ideato da Cristiana Maucci con la direzione scientifica di Eleonora Acerbi.

Questo spazio dedicato permanente offre, con particolare riguardo a visitatori ipovedenti, non vedenti, con sordità e con difficoltà motorie, la possibilità di incontrare e conoscere un florilegio dal patrimonio del CAMeC, grazie ad apparato didascalico diversificato ed ampliato, che abbatte le barriere percettive e sensoriali. A parete, una didascalia storico-critica bilingue (italiano e inglese) e una postazione multimediale, agevolmente fruibile anche in carrozzina, comprensiva di un ausilio tattile che riproduce il contenuto formale dell’opera, se bidimensionale, o la replica, se scultura, didascalie in braille e a rilievo, supporto audio in cuffia, supporto digitale con video in LIS (Lingua dei Segni Italiana).

Le opere esposte sono 8, particolarmente adatte ad una fruizione inclusiva: esse si prestano in special modo ad una lettura tattile, agevole e gradevole per visitatori non vedenti o ipovedenti. Nel contempo, i 5 dipinti e le 3 sculture ben documentano la rilevanza delle raccolte del CAMeC, anche in ambito internazionale. L’opera più lontana nel tempo risale al 1949 e si deve a Renato Guttuso, vincitore del primo Premio Nazionale di Pittura “Golfo della Spezia”; è l’incipit del nucleo più antico delle collezioni del museo, che questa importante rassegna ha consegnato alla città. I lavori di Baj, Berrocal, Capogrossi, Dubuffet, Kosuth, Mirko appartengono alla raccolta Cozzani, silloge enciclopedica, composta con gusto raffinato e lungimirante dal collezionista spezzino. La tela di Luca Matti invece è una più recente acquisizione e risponde agli obiettivi di aggiornamento costante della collezione permanente.

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