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Arte Paesi emergenti

No, non esiste un senso di colpa.
Non abbiamo mai voltato la testa dall’altra parte.
La creazione artistica è rimasta effettivamente sfumata, quasi invisibile, anche quando questi paesi hanno dimostrato una vitalità sorprendente.
La colpa è anche di un sistema accademico e formativo a livello internazionale che purtroppo non è riuscito a porre lo sguardo sulla rivoluzione strisciante dell’arte che, nell’indifferenza generale, ha cominciato a prendere il sopravvento nel mondo fin dall’inizio del terzo millennio.
Niente a che fare con un decolonialismo culturale riparatore, ma apriamo le porte, spalanchiamo le finestre ad un lavoro artistico che torna alla luce ripartendo dall’umanità.
La loro straordinaria creatività resta ancora al largo dalle leggi del mercato, difficilmente trova ospitalità nei grandi musei e sfuggono dalle attenzioni delle leggi del mercato.
Ecco perché chiamarli tutti nome per nome, mostrare i frutti della loro vitalità, è destinato a gettare un ponte tra passato e futuro, infrangere le ultime resistenze, far vedere che il mondo, la realtà in cui operano, riesce a far sopravvivere “valori sicuri”.

La Polonia ha inaugurato il suo primo museo dedicato alla storia LGBTQ

Venerdì scorso la Polonia ha inaugurato il suo primo museo dedicato alla storia LGBTQ, una pietra miliare in un Paese in cui il riconoscimento legale dei diritti gay resta limitato. Situato a Varsavia in via Marszalkowska, il museo è stato fondato da Lambda, un’organizzazione polacca senza scopo di lucro che negli ultimi anni ha lavorato molto anche con i rifugiati queer che arrivano nel paese.

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