Si conosceva solo attraverso documenti d’archivio, principalmente riguardanti due esposizioni alla quale aveva preso parte a Hanoi (1930) e Parigi (1931). Fu proprio in questa occasione che il dipinto venne comprato, prima di scomparire per quasi cinquantacinque anni dall’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. Dove si trovava? Semplicemente, dove doveva essere: ovvero nella dimora parigina dell’erede, il nipote, dell’uomo che nella prima metà del secolo scorso l’aveva comprata.
È un peccato che il proprietario attuale non fosse consapevole del fatto che Les Chanteuses de Campagne fosse una delle opere più significative di Nguyễn Phan Chánh. Realizzato nel 1930, il quadro è uno dei migliori esempi dell’apice della creatività dall’artista, toccata tra il 1930 e il 1935. Difatti Sotheby’s, a cui è stato affidato per la vendita, in programma il 14 giugno 2024 a Parigi durante la Art d’Asie, lo propone in asta alla valutazione di 600-900 mila euro. Una predizione che, se confermata, farebbe segnare un nuovo record per il pittore vietnamita. D’altro canto, è probabilmente la sua creazione più rilevante ad essere mai arrivata sul mercato.
Nato in un isolato villaggio vietnamita nel 1892, Nguyễn Phan Chánh non ha seguito un tradizionale percorso artistico. Dopo anni a svolgere il mestiere di maestro in una scuola primaria, a 33 anni inizia la sua formazione presso la Indochina School of Fine Arts, ispirata alla rinomata École des Beaux-Arts di Parigi, dove acquisisce competenze ibride tra le tecniche di pittura su seta e lacca dell’Estremo Oriente e le metodologie occidentali di disegno dal vero e pittura ad olio.
La svolta avviene nel 1931, quando un suo insegnante, Victor Tardieu, lo invita insieme a degli amici a esporre al Grand Palais di Parigi durante il Salon de l’art coloniale. É l’opportunità in cui si fa conoscere in Europa, l’occasione in cui introduce e vende Les Chanteuses de Campagne, l’occasione in cui ha inizio anche la storia che stiamo narrando.
Il dipinto che ora si appresta ad essere venduto rappresenta due donne, all’apparenza di estrazione modesta, in un istante di spensieratezza, di svago, immerse nei colori della terra. Il paesaggio è minimizzato al massimo, con due livelli monocromi divisi da una linea, la quale insinua, senza delinearla chiaramente, l’immagine di uno spazio.
Tutta l’attenzione è così concentrata sull’azione che i due personaggi stanno compiendo, come Chánh si era proposto di fare in quel momento del suo percorso: pochi aspetti estetici, molti sviluppi narrativi. Questi elementi, insieme agli ambienti quotidiani, quasi personali, hanno reso eccezionale e distintiva la creazione dell’artista, capace di regalare agli osservatori uno sguardo commovente sulla vita di tutti i giorni nel Vietnam nei primi anni del XX secolo.