Fondazione Imago Mundi organizza martedì 22 ottobre (ore 18.30) la presentazione del libro 100 luoghi del contemporaneo in Italia, edito da 24 ORE Cultura, con il curatore Nicolas Ballario che dialogherà con Maria Rita Cerilli, communications manager Collezione Peggy Guggenheim, Clementina Rizzi, head of communication Palazzo Grassi – Pinault Collection, Venezia e Enrico Bossan, direttore artistico di Fondazione Imago Mundi. L’appuntamento è a ingresso gratuito su prenotazione e si svolgerà nell’Auditorium delle Gallerie delle Prigioni.
Un incontro per riflettere sull’importanza dei luoghi dedicati all’arte contemporanea: per comprenderla, sono necessari spazi che avvicinino il pubblico a un’arte che può sembrare di primo acchito di difficile accesso e per questo richiede uno specifico percorso di conoscenza.
Nelle parole di Maria Rita Cerilli,“all’apertura della sua galleria-museo newyorkese, nel 1942, Peggy Guggenheim dichiara che Art of This Century dovrà essere un luogo pronto a ‘servire il futuro invece di registrare il passato’. Oggi un museo come la Collezione Peggy Guggenheim, e come tutti i luoghi del contemporaneo, dovrebbero avere questo obiettivo: essere spazi di libertà per una comunità che ha bisogno di quella ispirazione che l’arte sa stimolare, essere aperti a un dialogo costante e a una riflessione condivisa, e, grazie alla chiave dell’arte, esser rivolti alla scoperta continua, ed essere così luoghi dove la conoscenza del passato diventa riflessione e spunto per costruire il nostro presente e il nostro futuro”.
Un concetto rafforzato da Nicolas Ballario, “l’arte contemporanea va vissuta con un atteggiamento indagatore, non ci si deve fermare alle apparenze perché queste, spesso, da sole non bastano. E tanto è più ricco il panorama, quanto più questa disciplina diventa familiare. È uno dei pochi mondi in cui la concorrenza non esiste. C’è una fittissima rete di luoghi che affronta i grandi temi del presente e guarda a quelli del futuro e questo volume ha cercato di mettere insieme alcuni di quelli più significativi, che siano grandi istituzioni o piccole iniziative”.
“Abbiamo colto l’opportunità offerta da questo libro, che esplora percorsi e strategie culturali significativi e diversificati, per invitare a dialogare alcune delle voci più rappresentative dell’arte contemporanea, con lo sguardo rivolto sia verso il territorio che verso la scena internazionale”, conclude Enrico Bossan, direttore artistico di Fondazione Imago Mundi, “desideriamo riflettere insieme su valori e direzioni fondamentali per il nostro lavoro, con l’auspicio di poter lavorare insieme su contenuti comuni”.
Per far funzionare il sistema dell’arte contemporanea, è dunque indispensabile una concertazione che crei sintonia tra realtà insieme simili e diverse, come se ciascuna di loro fosse, riprendendo Ballario nella sua introduzione, “una singola nota, una di cento, di una magica aria di un’opera”.