Ci sono persone che raccontano di essere nate circondate dall’arte. Per Gazelle Guirandou è stato letteralmente così. La madre, Simone Guirandou-N’Diaye, dal 1985 ha iniziato a organizzare delle piccole mostre nel giardino di casa, coinvolgendo la figlia nell’organizzazione. Nel 1991, Simone ha fondato la Galerie Art Plurial ad Abidjan, in Costa D’Avorio, uno dei primi avamposti della scena artistica dell’Africa occidentale. Uno spazio che ha fatto la storia, esponendo artisti provenienti da tutto il mondo. Tanto che, nel 2011, la sua attività espositiva è stata raccolta anche in un libro, Five Continents at the Galerie Arts Pluriels, scritto dalla stessa Simone. Nel frattempo, pur continuando a guardare all’attività della madre con interesse, Gazelle ha iniziato una carriera nel settore bancario. Nel 2015, però, il richiamo dell’arte si fa irresistibile e lascia il suo lavoro per fondare una nuova galleria con la madre: la LouiSimone Guirandou Gallery. Da subito lo spazio si impegna ad esporre artisti proveniente dal continente africano per promuoverli sulla scena globale.
Spinta da questo obiettivo, la LouiSimone Guirandou è diventata un punto di riferimento ambito per gli artisti di tutta l’Africa, per cui esporre da Simone e Gazelle può rappresentare un’importante rampa di lancio. E questo, di riflesso, amplia le possibilità della galleria, il cui programma espositivo è sempre più ambizioso. Nel 2024, per esempio, ospiterà mostre personali come non era mai capitato in precedenza, di artisti provenienti da Mali, Mauritania, Costa d’Avorio, Etiopia e Senegal. Il primo tra questi è stato Oumar Ball, artista mauritano alla sua prima mostra – intitolata Synthèse, visitabile fino al 9 marzo – in Costa d’Avorio.
Oltre alle personali di questo tipo, ogni estate la galleria ospita una serie di mostre collettive dedicate a promettenti artisti africani, intitolate “Découverte”. Per la sua quinta edizione nell’agosto 2023, la galleria ha esposto le opere di cinque talenti emergenti: l’artista maliano Dramane Toloba, l’artista francese Stéphane Carrer, l’artista visivo nigeriano Prosper Aluu, il pittore burkinabè Christophe Sawadogo e l’artista senegalese Khéraba Traoré.
L’approccio di Gazelle e Simone va oltre la semplice pianificazione espositiva; comporta un meticoloso processo di selezione e collaborazione con gli artisti. La galleria si considera un partner dei suoi artisti, si impegna per aiutarli a coltivare e far crescere il loro ruolo nel mondo dell’arte. É un approccio amichevole, familiare, intimo, proprio come quando tanti anni fa organizzavano mostre nel giardino di casa.
“È molto importante per noi visitare quegli artisti e visitare gli studi, perché a volte quando si tratta solo di foto, diresti: ‘Oh, mi piace. Mi piace quello che sta facendo”, racconta Gazelle. “Ma poi sento che è sempre molto importante entrare in contatto, in un rapporto più stretto con gli artisti, e concordare insieme come vogliamo promuovere quest’arte”.
E in qualche modo il modello viene replicato alla lettera, attraverso le residenze d’artista che la galleria LouiSimone Guirandou organizza annualmente, anche grazie alla collaborazioni con le ONG della zona. L’obiettivo è sempre quello: promuovere la prossima generazione di talenti e garantire la sostenibilità dell’ecosistema artistico locale. Ma anche organizzare e promuovere programmi di educazione artistica per i bambini locali. D’altra parte, Gazelle ha il chiaro obiettivo di superare i confini nazionali con i suoi artisti. In tal senso, dal 2020 la galleria partecipa alla 1-54 Art Fair a Londra, New York e Parigi.
Dal 1985 lo scenario è dunque profondamente cambiato, evoluto. Eppure Simone, che ora ha 93 anni, rimane parte integrante della routine quotidiana della LouiSimone Guirandou. Continua a cercare nuovi artisti e dà la sua opinione a Gazelle sugli artisti che ha trovato lei. Anche se ora è la figlia a guidare la galleria, Simone ne rimane comunque la figura fondatrice, lo spirito guida.