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Più che oro. 400 opere delle Colombia indigena arrivano in mostra a Zurigo

Aree pianeggianti sopraelevate della Ciudad Perdida © Foto: Jorge Mario Arango.
Aree pianeggianti sopraelevate della Ciudad Perdida
© Foto: Jorge Mario Arango.

L’unica tappa europea di Più che oro. Lustro e visione del mondo nella Colombia indigena – realizzata dal LACMA di Los Angeles, dal Museo del Oro di Bogotá, dal Museum of Fine Arts di Houston e dai membri della comunità indigena degli Arhuaco in Colombia – è al Museo Rietberg di Zurigo. Esposte, fino al 21 luglio 2024, circa 400 opere tra manufatti in oro, recipienti di ceramica, sculture di pietra e gioielli realizzati con piume, perlopiù sconosciute al pubblico europeo, compongono il percorso espositivo che si prefigge di evitare in tutti i modi di scivolare in una lettura occidentale-accademica del tema. Per quasi sette anni, infatti, Julia Burtenshaw e Diana Magaloni (LACMA) hanno raccolto informazioni sugli oggetti con l’aiuto degli Arhuaco, facendole poi confluire nella concezione della mostra. Per l’esposizione zurighese, Fernanda Ugalde, curatrice presso il Museo Rietberg e co-curatrice della mostra, ha inoltre ampliato i contenuti integrando ulteriori aspetti importanti.

Per secoli, in Occidente, la Colombia preispanica è stata associata soprattutto al mito di “El Dorado”, un’idea incentrata sulla ricchezza materiale dell’arte realizzata dalle popolazioni indigene. La pionieristica esposizione Più che oro offre invece uno sguardo inedito sulla produzione artistica e sulla cultura di questa regione, dedicandosi per la prima volta alla varietà delle straordinarie opere della Colombia preispanica e interpretandole da una prospettiva indigena.

Quella degli Arhuaco, che convivono con altri tre gruppi indigeni nella Sierra Nevada de Santa Marta, nella parte caraibica della Colombia. Essi, nella loro concezione di sé, si considerano discendenti dei Tairona, una popolazione che abitava la regione ben prima dell’arrivo degli spagnoli. Per gli Arhuaco i siti archeologici risalenti a quell’epoca – come la città preispanica di Ciudad Perdida, riscoperta negli anni Settanta – non sono semplici testimonianze del passato, ma veri e propri luoghi sacri e spirituali che vengono curati e venerati ancora oggi. Allo stesso modo, ritengono che le opere realizzate dai Tairona non siano arte del passato, bensì oggetti viventi e custodi di valori fondamentali.

I manufatti riguardano tanto la cosmologia quanto la natura e gli ideali simbolici. Per gli Arhuaco riflettono una prospettiva umana e una concezione del mondo rilevante anche nel presente. L’esistenza degli antenati è un aspetto fondamentale dell’immaginario delle società indigene. Ciò si traduce in una particolare interpretazione della vita, del passato, del futuro e del rapporto con gli altri esseri. Ad esempio, secondo gli Arhuaco ogni cosa ha un’anima, inclusi gli alberi, le pietre e i recipienti. Tutto è parte del creato e pertanto non ha né un inizio né una fine. L’esposizione tiene conto di questa visione, tanto che le etichette degli oggetti non riportano gli anni a cui questi risalgono.

Tanti, infine, gli eventi paralleli che completano il programma. Si va dalla pièce teatrale “Los saberes del Tungurahua” di Leonardo Abonía, drammaturgo e ricercatore originario di Cali, passando dalle sessioni di meditazione con gli Arhuaco nelle sale d’esposizione e nel parco del museo, fino all’esibizione del musicista ed etnomusicologo Juan Fernando Franco, che presenterà la sua opera e suonerà vari strumenti aerofoni come flauti, pifferi e ocarine preispaniche, ricollegandosi così al mondo sonoro dei suoi antenati.

Allestimento mostra "Più che oro", foto: Mark Niedermann, © Museum Rietberg
Allestimento mostra “Più che oro”, foto: Mark Niedermann, © Museum Rietberg
Membri della comunità degli Arhuaco a Kantinurwa © Foto: Jorge Mario Arango.
Membri della comunità degli Arhuaco a Kantinurwa© Foto: Jorge Mario Arango.
Portatore di un cesto con zanne e serpenti, Colombia, regione di Calima, tradizione Ilama, Ceramica, Los Angeles County Museum of Art, The Muñoz Kramer Collection, donato da Jorge G. e Nelly de Muñoz e Camilla Chandler Frost.
Portatore di un cesto con zanne e serpenti, Colombia, regione di Calima, tradizione Ilama, Ceramica, Los Angeles County Museum of Art, The Muñoz Kramer Collection, donato da Jorge G. e Nelly de Muñoz e Camilla Chandler Frost.
Ciondolo a forma di uomo pipistrello con copricapo di uccello, Colombia, Sierra Nevada de Santa Marta, Museo del Oro - Banco de la República, Colombia © Foto: Clark M. Rodríguez.
Ciondolo a forma di uomo pipistrello con copricapo di uccello, Colombia, Sierra Nevada de Santa Marta, Museo del Oro – Banco de la República, Colombia © Foto: Clark M. Rodríguez.

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