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Andrea Barzini porta a Roma una mostra dedicata al Camerun, e che al Camerun vuole essere utile

Andrea Barzini, regista, scrittore e artista, porta a Roma, dal 12 al 19 giugno 2024, la Galleria MO.C.A., la sua mostra intitolata CAMERUN. L’esposizione, che include 35 opere (olio su cartoncino), è ispirata al recente viaggio di Barzini in Africa e rappresenta una celebrazione vibrante e colorata dell’incontro tra culture diverse. Un viaggio pittorico nel cuore dell’Africa durante il quale ha incontrato il celebre musicista africano As’a Telong.

La fotografa moldava Giulia Soul e l’esplorazione del mondo femminile

Giulia Soul è una giovane fotografa di origine moldava (è nata a Hincesti nel 1990) che esplora il mondo femminile partendo dalla propria esperienza personale per tessere un racconto che diviene universale e in cui possono riconoscersi tutte le donne. L’artista racconta dei primi anni della propria vita nel piccolo villaggio dove le persone erano unite dal senso di appartenenza alla terra da cui trarre nutrimento, e i bambini erano figli di tutta la comunità.

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Di cosa parla AFGHANISTAN, la video installazione di Farid Rahimi che ha vinto l’Italian Council

AFGHANISTAN di Farid Rahimi è vincitore della dodicesima edizione dell’Italian Council, concorso proposta dal Ministero della Cultura. Il progetto, a cura di Luca Cerizza, è una video installazione a più canali, risultato di una lunga ricerca attraverso la quale l’artista ha riconnesso persone e memorie legate al paese di origine del padre dell’artista, l’Afghanistan appunto. Attraverso una serie di viaggi, incontri e dialoghi, Rahimi ha così ricostruito una mappatura geografica ed emotiva di questa rete di contatti in un itinerario che va dall’Italia, alla Svizzera, alla Germania, fino agli Stati Uniti, per poi arrivare in Australia e Giappone.

Petrit Halilaj, Abetare (2024), Metropolitan Museum of Art, New York. Photo by Adam Schrader

Dai banchi di scuola al tetto del Met di New York: le mille storie di Petrit Halilaj

Petrit Halilaj, artista kosovaro nato nell’ex Jugoslavia, è l’autore di una grande installazione nel giardino pensile del Metropolitan Museum of Art di New York, ispirata alla sua infanzia nei Balcani. L’installazione, intitolata Abetare (2024), prende in prestito il nome dal libro che Halilaj e i suoi coetanei usavano per imparare l’alfabeto a scuola. L’opera, la prima importante negli Stati Uniti, è stata concepita dall’artista in collaborazione con la curatrice Iria Candela.

Installation view of “Ibrahim Mahama: Purple Hibiscus” at Barbican Lakeside until August 18, 2024. Photo: © Dion Barrett, courtesy of Barbican Centre.

I tessuti di Ibrahim Mahama portano frammenti di Ghana a Londra

Il Barbican, edificio emblema del brutalismo londinese degli anni ’50,  è stato recentemente oggetto di una trasformazione audace, grazie all’intervento visionario dell’artista ghanese Ibrahim Mahama. L’aspra facciata in cemento, un tempo evocativa di un’imponente fortezza, ora si presenta avvolta da un tessuto vivace dai toni rosa e viola, tessuto a mano dagli abili artigiani della città di Tamale, in Ghana.

Quando l’arte promuove i diritti umani: l’Associazione Genesi fa tappa a Pavia

L’arte contemporanea può diventare un mezzo per promuovere il rispetto dei diritti umani? Per l’Associazione Genesi non solo è possibile, ma è anche un ottimo veicolo. Tanto che nel 2021 ha dato avvio al Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani, iniziativa espositiva ed educativa itinerante dedicata al tema dei diritti umani, ideata e curata da Ilaria Bernardi, che ha già girato in diverse città italiane e straniere, proponendo di volta in volta progetti differenti.

Sei artisti contemporanei da Armenia, Iran, Iraq e Cina dialogano sull’arte calligrafica

Al Museo Correr in mostra 700 anni di arte calligrafica, la via della scrittura satura la Galleria dell’Ala Napoleonica sino al 15 ottobre. Sei artisti contemporanei da Armenia, Iran, Iraq, Cina, e Italia, in dialogo con documenti e manoscritti antichi, esemplari conservati dalla Biblioteca del Museo Correr ed eccezionalmente esposti al pubblico: un percorso in cui la Via della Seta diventa la Via della Scrittura