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Nguyễn Phan Chánh, Les chanteuses de campagne, 1930

Ritrovato uno dei più importanti dipinti del vietnamita Nguyễn Phan Chánh

Si conosceva solo attraverso documenti d’archivio, principalmente riguardanti due esposizioni alla quale aveva preso parte a Hanoi (1930) e Parigi (1931). Fu proprio in questa occasione che il dipinto venne comprato, prima di scomparire per quasi cinquantacinque anni dall’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. Dove si trovava? Semplicemente, dove doveva essere: ovvero nella dimora parigina dell’erede, il nipote, dell’uomo che nella prima metà del secolo scorso l’aveva comprata.

A difesa della street art: la sinergia di The Wallà e Ca’ Foscari per salvare i murales dall’oblio del tempo

Esperte nel settore della Scienza della Conservazione del Patrimonio dell’Università Ca’ Foscari Venezia siglano un accordo per lo studio e la conservazione dei murales del progetto The Wallà. L’obiettivo è salvaguardare le pitture murali: il deterioramento del tempo e degli agenti atmosferici rischia di cancellare centinaia di opere d’arte. “Le salveremo studiando la composizione e il comportamento dei prodotti usati dagli artisti”. Nuove linee di ricerca nel settore della diagnostica dei beni culturali

Lorenzo Ludi dimostra che l’arte non conosce ostacoli

Se è vero che spesso la vita annacqua l’opera dell’artista, deviandone senso e intenzioni, forzando sensi e interpretazioni, è altrettanto importante sottolineare che a volte è proprio questa vita a rendere possibile un’arte che, probabilmente, senza di essa non avrebbe trovato la strada per manifestarsi

Andrea Barzini porta a Roma una mostra dedicata al Camerun, e che al Camerun vuole essere utile

Andrea Barzini, regista, scrittore e artista, porta a Roma, dal 12 al 19 giugno 2024, la Galleria MO.C.A., la sua mostra intitolata CAMERUN. L’esposizione, che include 35 opere (olio su cartoncino), è ispirata al recente viaggio di Barzini in Africa e rappresenta una celebrazione vibrante e colorata dell’incontro tra culture diverse. Un viaggio pittorico nel cuore dell’Africa durante il quale ha incontrato il celebre musicista africano As’a Telong.

La fotografa moldava Giulia Soul e l’esplorazione del mondo femminile

Giulia Soul è una giovane fotografa di origine moldava (è nata a Hincesti nel 1990) che esplora il mondo femminile partendo dalla propria esperienza personale per tessere un racconto che diviene universale e in cui possono riconoscersi tutte le donne. L’artista racconta dei primi anni della propria vita nel piccolo villaggio dove le persone erano unite dal senso di appartenenza alla terra da cui trarre nutrimento, e i bambini erano figli di tutta la comunità.

Passaporto afgano

Di cosa parla AFGHANISTAN, la video installazione di Farid Rahimi che ha vinto l’Italian Council

AFGHANISTAN di Farid Rahimi è vincitore della dodicesima edizione dell’Italian Council, concorso proposta dal Ministero della Cultura. Il progetto, a cura di Luca Cerizza, è una video installazione a più canali, risultato di una lunga ricerca attraverso la quale l’artista ha riconnesso persone e memorie legate al paese di origine del padre dell’artista, l’Afghanistan appunto. Attraverso una serie di viaggi, incontri e dialoghi, Rahimi ha così ricostruito una mappatura geografica ed emotiva di questa rete di contatti in un itinerario che va dall’Italia, alla Svizzera, alla Germania, fino agli Stati Uniti, per poi arrivare in Australia e Giappone.

Petrit Halilaj, Abetare (2024), Metropolitan Museum of Art, New York. Photo by Adam Schrader

Dai banchi di scuola al tetto del Met di New York: le mille storie di Petrit Halilaj

Petrit Halilaj, artista kosovaro nato nell’ex Jugoslavia, è l’autore di una grande installazione nel giardino pensile del Metropolitan Museum of Art di New York, ispirata alla sua infanzia nei Balcani. L’installazione, intitolata Abetare (2024), prende in prestito il nome dal libro che Halilaj e i suoi coetanei usavano per imparare l’alfabeto a scuola. L’opera, la prima importante negli Stati Uniti, è stata concepita dall’artista in collaborazione con la curatrice Iria Candela.

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